BlogTour "Il valore delle piccole cose" di Marco Vozzolo [Prima Tappa] - Presentazione + Estratti - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

giovedì 27 luglio 2017

BlogTour "Il valore delle piccole cose" di Marco Vozzolo [Prima Tappa] - Presentazione + Estratti



Esce oggi per Leone Editore Il valore delle piccole cose di Marco Vozzolo e per l’occasione ho organizzato con la casa editrice questo blogtour. Non perdetevi neanche una tappa, perché ci saranno contenuti molto interessanti! Inoltre, uno di voi potrà vincere una copia del libro: vi basterà compilare il modulo che trovate alla fine del post. 



PRESENTAZIONE A CURA DELL'AUTORE

In questo caso non c’è miglior presentazione che il messaggio che vuole lanciare il titolo del romanzo.
364 pagine
 13,90€
Di fatto, nel libro, è il tempo a farla da padrone. Prenderà a correre in senso inverso catapultando i protagonisti nel passato e far loro rivivere gli eventi che si verificarono tra il dicembre del 1943 e il giugno del 1944 in un piccolo paese, Castelforte, ubicato lungo la Linea Gustav approntata dai tedeschi al fine di arrestare gli alleati che spingeva per risalire la penisola.
Devo focalizzare l’attenzione sulla location, scelta non a caso, visto che Castelforte ha pagato un prezzo molto alto in termini di perdite di vite umane e di devastazione. Dopo i bombardamenti, infatti, rimase in piedi solamente la torre medievale, come se volesse mostrare a chiunque, nonostante tutto, bisogna resistere.
Ogni capitolo svela un’opportunità, perché il sentiero conduttore sarà pavimentato dalle parole “Potrebbe succedere…”. Ed è proprio in questo contesto che si muoverà Lorenzo, il protagonista. Nel giro di poche ore perderà il lavoro, scoprirà il tradimento della moglie perfetta e riceverà la telefonata con cui verrà a sapere che il padre è morto.
Chiunque di noi andrebbe in frantumi di fronte a eventi simili, e lo farà anche Lorenzo. Ma il punto sta proprio nel modo in cui la “storia” lo costringerà a reagire. Si perché, per una volta, sarà proprio il passato a suggerirgli dove ha sbagliato lasciando però a lui la scelta di come (e se) porvi rimedio.
Allora Lorenzo andrà nel paese natio dove non tornava da molti anni e, dalla fine di tutto, ricostruirà i pezzi della propria esistenza.
“Il valore delle piccole cose” si manifesterà in ogni dove, nel prepararsi il caffè la mattina con una vecchia caffettiera, rimettere in sesto la piccola vigna oppure ristrutturare la vecchia casa che svelerà una cantina piena di oggetti misteriosi… piccole cose, magari, ma dal messaggio importante. 
Da questo punto in poi la storia prende il largo a vele spianate. L’incontro con il vecchio Antonio farà scoprire anche a Lorenzo le vicende della Seconda guerra mondiale e gli farà rivivere le cruente battaglie lungo la Linea Gustav.
Quello sarà il crocevia delle indicibili sofferenze causate dall’occupazione nazista alla popolazione inerme di Castelforte mentre infuriavano i combattimenti. E se leggere delle vicissitudini subite dalla gente risulterà come un duro pugno allo stomaco figuratevi cosa è stato portare avanti la fase di ricostruzione e di redazione. Scrivere può fare molto male…
Lorenzo e Antonio avanzeranno insieme, aiutandosi l’un l’altro a liberarsi dei macigni della coscienza, fino al punto in cui entrambi si troveranno sulla linea del “E se adesso io…”
Le loro scelte faranno la differenza.
In tutto ciò c’è un altro evento che stravolgerà le loro esistenze; il ritrovamento dei resti di un soldato tedesco ucciso mentre cercava di disertare. Risulterà poi essere Hans, il soldato buono,  che tante volte aveva aiutato l’allora bambino Antonio.
Quando Antonio era rimasto ferito dalla deflagrazione di una bomba, quel soldato gli aveva lasciato un sacchetto di sale avendo cura che non se ne accorgesse il sergente delle SS Sturmann, un personaggio che saprà farsi odiare, vedrete.
Dopo così tanti anni, Antonio conserva ancora quel sacchetto, e sarà questa l’occasione per restituirlo ad Hans.
C’è anche l’amore ovvio. Perché non deve mancare mai. È l’ulteriore spinta negli animi di ognuno di noi. Saprà dare forti emozioni, come quella che può dare un bacio al tramonto tra i profumi di un vigneto.
Ci sarà tanta storia che farà da sfondo alle parole scritte in ogni pagina.
L’essenza porterà a riscoprire “Il valore delle piccole cose” e ci insegnerà a desiderare solamente quel poco che magari… abbiamo già.

ESTRATTI

…Le labbra avevano la consistenza di un oceano di adrenalina liquida. Ancora le labbra e fremiti, sempre di più. Il suo seno tra le mani, i suoi capelli tra le dita. Sospiri. Gradevoli spasmi.
Erano i sensi adesso che lo divoravano, una frase sussurrata per cui chiedere scusa subito dopo. La tentazione di credere che non esista nessun’altra al mondo che la potesse sostituire. Una speranza anzi, tramutata subito in certezza quando Carlotta si aggrappò con la mano dietro il suo collo e tirò su il viso fino a raggiungere avidamente le sue labbra ancora da baciare.
Era quello il profumo dei sogni. Lorenzo adesso ne era certo.
Il tatto: ecco qual era il senso più bello di tutti. Dal ginocchio in su, ancora sfiorando la seta, la più pregiata, e poi la sua pelle. Erano le gambe più belle del mondo quelle su cui passava le mani.
Carlotta inarcò la schiena, socchiuse la bocca. Emise un gemito e il seno divenne turgido. Un altro gemito, più lungo, vibrato. Le labbra che sussurravano a un centimetro dall’orecchio. Desiderio, fuoco, acciaio fuso, incandescente. Ormai la tempesta era cominciata, la nave sarebbe stata in balia delle onde e a Lorenzo non sarebbe dispiaciuto colare a picco…

«Mammà… mammà, iammo, sosete. Dobbiamo scappare non c’è più tempo.» La voce vibrò non tanto per la concitazione quanto per l’esplosione che per poco non li coinvolgeva. Si udirono subito dopo i tonfi sordi dei sassi, delle schegge, rami e pezzi di fango che cadevano tutt’intorno. Un’altra cannonata fece saltare un bunker in cui i tedeschi avevano piazzato una mitragliatrice, facendo schizzare pericolosamente cemento e ferraglia. Riarsa dell’acre fumo che saturava l’aria, la gola gli doleva e poteva sentire il cuore martellargli nelle tempie. Un fischio persistente gli penetrava nel cervello dalle orecchie. Ma la sua piccola mano non aveva lasciato quella di sua madre e, recuperando tutta la forza di cui disponeva, prese a tirare forte. Scalciando nel disperato tentativo di rialzarsi, la povera donna creò dei solchi nella poltiglia dove perse una scarpa. «Antò, fuitenne… fuitenne lassame ’ca. Salvati almeno tu.» «No mammà, dai» le disse con la disperazione che gli torceva lo stomaco. Si sforzò al limite fino a riuscire a farla rialzare. Neppure il tempo di voltarsi che la voce di Pepparieglio, il barbiere, lo rinfrancò. «Forza, donna Gina, fatevi coraggio che abbiamo ancora molto da camminare. Che qua, tra le cannonate degli Alleati e i rastrellamenti dei tedeschi, finiamo per farci ammazzare stanotte.» 

Per finire in bellezza si portò la cena nel vigneto. Si sedette su una grossa pietra levigata, su cui da piccolo aveva visto spesso sedere suo padre, e tra gli odori vivaci della campagna si mise a cenare. Decretò che quella era la cena più bella della sua vita, e si domandò come fosse possibile. In un giorno solo aveva perduto padre, famiglia e lavoro e stava andando avanti con la consapevolezza di trovarsi di fronte a una scelta. Una di quelle in cui qualsiasi decisione implica un cambiamento non da poco. La prima opzione era rimanere a vivere in quel posto che era all’origine della sua esistenza. Scelta che aveva però molti punti a sfavore, come per esempio non avere un lavoro, ma, in cima alla lista dei contro, c’era che la piccola Marina viveva a più di quattro ore da lì: non poterle stare costantemente vicino gli creava un profondo dolore, al punto da indurlo a lasciare ogni piacevole ormeggio che lo tratteneva a Castelforte. La seconda opzione invece era la più semplice: chiudere quella porta e tornare a Prestolle, dove avrebbe trovato un lavoro e un monolocale da single per cui avrebbe pagato un affitto degno della Reggia di Caserta. La seconda opzione era quella più sensata e, se vogliamo, la più semplice. In sostanza: avrebbe vissuto in quella prigione ma con la bambina sempre vicino a sé. Un brivido fu il segnale che l’aria si era fatta pungente e rientrò in casa.

Vi ricordo tutte le tappe e i blog che partecipano e vi lascio il modulo! 




6 commenti:

  1. Una presentazione eccezionale, e gli estratti sono davvero belli. Sono sicuro che Marco con questo nuovo libro sappia emozionarmi ancora di più.

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  2. Adoro i libri che intrecciano presente e passato, e il titolo del romanzo è uno dei miei capi saldi da sempre..perché è proprio vero sono le piccole cose che fanno la differenza...di gesti eclatanti siamo capaci tutti, ma questi sono proprio quelli che svaniscono più in fretta!!!

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  3. Una presentazione veramente accurata che mi ha davvero colpito. Secondo me questo libro sarà una piacevolissima lettura.

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  4. i romanzi storici, in particolare quelli ambientati nella seconda guerra mondiale sono tra i miei preferiti. e questo libro mi ha subito colpito, non sono dalla splendida cover, ma anche da questa bella tappa esaustiva!
    partecipo!
    Luigi Dinardo

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  5. Un bellissimo inizio ❤
    Sono sempre stata affascinata da questo tipo di romanzi, dove l'ambientazione sono gli anni della guerra... ho letto diversi libri ambientati in quel tempo, è devo dire che mi sono piaciuti molto...
    " Il valore delle piccole cose " mi è stato consigliato da un'amica... ora che ho letto questa prima tappa, sono ancora più convinta di volerlo leggere ❤
    Bellissimi gli estratti, insieme alla cover rendono questo libro unico ❤

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    - Ho completato il form in tutti i suoi campi...
    ( Commenterò e Condividerò tutte le tappe )
    Grazie per la partecipazione!!
    Buona Fortuna a Tutti ❤

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  6. Questo libro mi attira davvero tantissimo ... Mi piacerebbe sul serio saperne di più <3 Non vedo l'ora di leggere le prossime tappe!

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