Recensione: "Regina di astuzie" di Suzannah Dunn - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

giovedì 10 settembre 2015

Recensione: "Regina di astuzie" di Suzannah Dunn

Titolo: Regina di astuzie
Titolo originale: The queen of subtleties: a novel of Anne Boleyn 
Autore: Suzannah Dunn
Editore: Corbaccio
Pagine: 272
Prezzo: 15,60€

Una borghese dagli occhi neri riuscì a far innamorare perdutamente di sé il sovrano d’Inghilterra, causando la separazione della Chiesa inglese da quella di Roma. Fu regina per tre anni e poi pagò con la vita un crimine mai commesso, in nome della ragion di stato. Fu incantatrice e vittima, astuta manipolatrice e ingenua pedina di un gioco più grande di lei. Il suo nome era Anna Bolena. In questo romanzo, che mescola elementi di fantasia e precisa ricostruzione storica, ascoltiamo direttamente dalla voce di Anna, la sera prima dell’esecuzione, il racconto della sua passione per Enrico VIII, dei momenti felici vissuti a corte e di quelli difficili, delle inimicizie e dei tradimenti...



Ma la regina non è la sola a parlare, quella della Corona non è l’unica prospettiva: ascoltiamo il controcanto di un’altra voce femminile, Lucy Cornwallis, la pasticciera reale, colei che con straordinaria abilità realizza le meravigliose sculture di zucchero che adornano i banchetti reali. Le due donne non lo sanno, ma c’è un uomo che le accomuna, Mark Smeaton, giovane e affascinante musicista di corte, attorno a cui faranno perno i loro destini...


Ero una borghese, e sono diventata regina. Nessuno pensava fosse possibile, ma io ci sono riuscita. Ho soppiantato la donna che era stata regina d'Inghilterra per diciannove anni, una donna che era nata "figlia di re cattolini". [...] Ho afferrato la vecchia Inghilterra per la gola e l'ho scossa fino a farla morire. 
Sin da quando mi sono avvicinata alla figura di Anna Bolena ho provato una certa ammirazione per questa regina dal triste destino; le letture che la riguardano sono sempre una gran scoperta e Regina di astuzie non ha deluso le mie aspettative, nonostante ci sia qualcosa con cui non mi trovo d'accordo nella descrizione di Anna Bolena.

La particolarità di questo romanzo è il punto di vista di chi narra: uno è quello di Anna Bolena e l'altro è quello di Lucy Cornwallis, la pasticciera reale. Le due donne non potrebbero essere più diverse, ma c'è una cosa che le accomuna: l'amore per il musicista di corte, Mark Smeaton.


Una certa "signora Cornwallis" pasticcera di Enrico VIII esisteva a quei tempi, ma l'autrice ha ricostruito il suo carattere e la sua storia usando la sua fantasia. E la bravura di Susannah Dunn è stata proprio nel delineare questo personaggio: con Lucy entri subito in sintonia, vesti subito i suoi panni e provi anche un senso di tenerezza per questa pasticciera destinata a rimanere sola, a vedere il suo unico amore condannato a morte senza poter far nulla perché non ha un peso sociale; il disperato tentativo di salvare Smeaton dalla pena di morte è talmente dolce e toccante che è impossibile non dispiacersi.

Quello che ho apprezzato di meno, invece, è la caratterizzazione di Anna Bolena: la regina appare spesso sfacciata, presuntuosa e molto sicura di sè. Offende in modo quasi fastidioso i suo nemici (per esempio definisce più volte Caterina d'Aragona "una grassona") e l'acidità sembra essere una sua caratterista sempre presente. Appare come una donna che deride il suo re in pubblico, che si sente superiore a tutti. Secondo me Anna Bolena non era così: sicuramente il suo era un carattere forte, ma non così saccente. 
Nonostante ciò, l'autrice ha saputo rendere in modo impeccabile i pensieri di Anna con la quale riviviamo i momenti più importanti che hanno segnato la sua breve vita. Il suo unico pensiero è la figlia Elisabetta che sarà considerata una bastarda e non avrà diritto ad alcun titolo; la sua unica volontà è che la figlia possa camminare a testa un giorno. 


La storia è ben accurata dal punto di vista storico e laddove l'autrice si prende delle licenze lo riporta poi nella nota presente nelle ultime pagine. Il linguaggio è ricercato e preciso e a primo impatto può sembrare una lettura non molto scorrevole; superate le prime pagine questo scoglio sarà superato e ci si immergerà subito nella storia raccontata. Suzannah Dunn, inoltre, ha dimostrato grande abilità nel cambiare registro stilistico passando da una voce narrante all'altra. 

Una lettura che consiglio a chi, come me, adora Anna Bolena e vuole sempre leggere qualcosa dedicato a lei!

VOTO

 

Questo libro rientra nella categoria "Books&History