Titolo: I segreti di Ggantija
Autore: Angelo Berti
Editore: I Doni
Delle Muse
Pagine: 204
Prezzo: 12 euro
I saraceni hanno invaso l’isola di Melita,
costringendo Zimur e Varal a rifugiarsi presso le coste della
Siquilliyya, dove dovranno mettere in atto un audace piano: un ultimo
incarico che darà loro sufficiente denaro per riportare la xirka degli
assassini agli antichi splendori. Intanto, un pericolo si è risvegliato
tra le pietre di Ggantija: un rituale perduto costringe gli assassini ad
affrontare ciò che più temono, il risveglio della coscienza. Un
tormento che non cessa mai per un uomo nascosto in agguato a osservare
le mosse di coloro che un tempo erano i suoi compagni. Un uomo che ha
giurato che la xirka dovrà essere distrutta. La Hyena è tornata e non
avrà pace finché non sarà consumata la sua vendetta.
-L'AUTORE-
Angelo Berti è nato nel gennaio del 1963 a Cortemaggiore, un piccolo
paese in provincia di Piacenza. Sempre impegnato nella divulgazione
della cultura del fantastico, scrive per TrueFantasy e vive a Ravenna.
Come autore ha pubblicato sette romanzi, tra fantasy e storici, e alcuni
racconti. Collabora con l’associazione culturale I Doni delle Muse dal
2014, per cui sono usciti La notte della Hyena e L'isola del ghiaccio.
-ESTRATTO-
«Solleva il mento, ancora un poco. Così!». Il colpo arrivò
violentissimo, stordendolo al punto da fargli sentire le risate intorno a
lui come se provenissero da un altro mondo. Un piede premette sulla sua
testa, schiacciandogli la guancia sul pavimento di legno grezzo.
«Domani toccherà anche a lui. Vuoi togliergli il divertimento?». Non
riusciva a distinguere il volto di chi aveva parlato, ma gliene fu grato
perché aveva interrotto il pestaggio. «Domani? Se ci arriverà,
rimpiangerà di non essere rimasto steso su questo legno. Se fosse
intelligente morirebbe adesso. Almeno non metterebbe a rischio la vita
di qualcun altro». Tredici anni sono pochi per andare in guerra, ma
ancora meno per morire in una rissa in una bettola come quella. Sentiva
il sapore del sangue in bocca. Aveva le labbra rotte e si era morsicato
la lingua. Braccia robuste lo sollevarono di peso e lo aiutarono a
sedersi su una panca. Altre mani, più delicate, cominciarono a pulirgli
il volto e a tamponargli il sangue che usciva dalle labbra, dal naso e
da una ferita a un sopracciglio. Gli occhi erano pesti. Intravedeva solo
ombre, senza riuscire a distinguere i profili. «Allora bamboccio, hai
ancora qualcosa da dire?». La voce rauca di Gandor fremeva dalla voglia
di continuare. «Uavvanculo!». Il ragazzo faceva fatica a muovere le
labbra, ma era certo che il suo persecutore avesse capito. Che tutti
avessero capito. Vide un’ombra muoversi e si preparò a un’altra selva di
colpi. «Basta! Tieni la tua voglia di combattere per domani».
mercoledì 17 febbraio 2016
Anteprima: "I segreti di Ggantija" di Angelo Berti
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Chi sono? Mi chiamo Giovanna
Nata nel 1993, vivo a Roma. Laureata in Editoria e Scrittura, sono anche giornalista e pubblicista da maggio 2014. Ho una gran passione non solo per i libri, ma anche per il teatro e per la cucina.
I doni delle muse
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