Recensione: "Vivissime condoglianze" di Erik Facchetti - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

venerdì 27 luglio 2018

Recensione: "Vivissime condoglianze" di Erik Facchetti




VIVISSIME CONDOGLIANZE

di Erik Facchetti


Leone Editore | Sàtura

126 pagine | 9,90€

Un ometto alto e curvo sta lavando il pavimento a rombi bianchi e neri, portandosi dietro un carrello a rotelle pieno di articoli per la pulizia domestica. Trascina la gamba destra come se non rispondesse ai suoi ordini e indossa una tenuta da manutentore ormai in disfacimento. «Ehm… salve» gli dico e quello si volta verso di me e mi fa un grande sorriso sghembo. Una targhetta gli pende dal collo. «Vivissime condoglianze!»
L’adolescente Tommaso giunge nel mondo dei morti dopo una puntura d’ape. Disorientato, si ritrova in una reception in cui gli suggeriscono di recarsi immediatamente dal conte Mezzabile, suo tutore designato fino al giorno dell’iscrizione all’Ordine di Cadaverato. Convintosi di essere morto davvero, Tommaso dovrà muovere i primi passi in una «vita» caratterizzata da regole bizzarre, deceduti illustri e antiche istituzioni che cercano di governare la morte.



Poi mi dice che devo cercare il conte Mezzabile e mi dà un piccolo aggeggio elettronico.

«è un dispositivo auricolare di traduzione simultanea» mi dice. «Così potrà comunicare con chi vorrà, nella sua lingua. Non lo perda. E ora mi consenta di stringerle la mano, Tommaso. Vivissime condoglianze!»
Cosa c’è dopo la morte? Quante volte ci siamo fatti questa domanda? Difficile dirlo, impossibile saperlo. Ma è proprio di questo che tratta Vivissime condoglianze, ambientato in un luogo in cui i protagonisti sono proprio i morti. 

Tommaso, un adolescente, muore in seguito a uno shock anafilattico causato da una puntura d’ape. Un minuto prima stava iniziando a leggere un libro, e un minuto dopo non c’era più. Improvvisamente si ritrova nel Mondo di Sotto, luogo in cui si trovano tutti i morti. All’inizio è molto spaesato, non riesce a credere a quello in cui vede… ma è proprio così, i morti hanno un loro Stato. E non solo, perché ci sono anche posti che potrebbero sembrare una prerogativa dei vivi, ma che invece così non è. Come una scuola: i morti studiano e si specializzano anche.
Per Tommaso non è semplice accettare questa nuova realtà ma pian piano conosce nuovi personaggi che lo aiutano a trovare la consapevolezza di questa sua nuova esistenza. La sua vita non è finita per sempre, deve solo farci l’abitudine e prepararsi a vivere questa nuova avventura.


Vivissime condoglianze si è rivelata una lettura originale, al di fuori di ogni schema. Sono pochi i libri che trattano questo genere di argomento e Vivissime condoglianze si contraddistingue per la sua trama originale e innovativa, ma anche stramba. Sì, stramba: chi avrebbe mai potuto immaginare un mondo così fuori dall’ordinario, come una Repubblica in cui abitano i morti?
E tanto per farvi entrare subito nell’atmosfera del libro, le prime pagine sono dedicate alla Costituzione della Repubblica di Mondo di sotto. Con tanto di norme generali, principi, articoli ed emendamenti. 
Sento un groppo alla gola e male allo stomaco. Addio alla vita che ho vissuto e al mondo che ho conosciuto. Non devo pensare alla mia famiglia, a ciò che sono stato, al mio paese, ai miei amici, al mio vecchio futuro… Fa davvero male. 
Tutta la storia è caratterizzata da un filo di ironia che non appesantisce il tutto, ma anzi aiuta a sdrammatizzare su un discorso che, a gran ragione, molti temono. È una lettura a tratti simpatica, ma a tratti anche malinconica. Soprattutto quando il giovane Tommaso si rende conto di non poter più realizzare ciò che aveva sempre sognato, di non poter più abbracciare i suoi cari. Sono questi i momenti in cui il lettore si sente più vicino al protagonista, in cui ci si sofferma a ragionare su quali sono le tristi conseguenze della scomparsa di qualcuno.

Erik Facchetti dimostra di avere molta fantasia dando vita a questa nuova terra e dà quasi un nuovo significato alla morte. La morte qui si presenta non come punto di arrivo, ma come un nuovo punto di partenza: non importa chi tu sia stato in vita, qui sarai un’altra persona e vivrai nuove esperienze. Sicuramente diverse da quelle che uno vivrebbe da vivo, ma non per questo meno interessanti.
Consiglio caldamente Vivissime condoglianze come lettura estiva, da portare con voi sotto l'ombrellone! 
«È un cimitero simbolico naturalmente» mi soccorre la donna fantasma. «Lui è mio marito.» «Sta dicendo che è ancora vivo?» «Sì. Allo stesso modo di come Lassù contemplano i morti, noi contempliamo i nostri cari ancora in vita.» «Wow» esclamo, più sconcertato che altro. Mi sembra una cosa sbagliata, insana. A che serve commemorare i vivi e dimenticare di continuare a… morire?