C’è voluto tanto a prendere questa decisione. Trasferirsi all’estero è eccitante, ma non facile. Ci si distacca dai propri cari, dalle abitudini e dalle certezze. Ma quella vocina dentro di me era diventata sempre più insistente: «È arrivato il momento di troncare con il passato e ricominciare».
Trasferirsi a Londra e rivoluzionare la sua vita:
è questo l’obiettivo di Sara, avvocato di trentatré anni, che decide di dare un
taglio netto con il passato e con un lavoro poco soddisfacente. Carica di buoni
propositi, l’avventura a Londra all’inizio si rivela piuttosto difficile,
poiché Sara, che si appoggia inizialmente in un ostello si sente sola, senza
amici, e fatica a trovare un lavoro. Ma ben presto le cose sembrano migliorare:
trova una camera in affitto nella casa dell’esuberante ma dolce Helene, con la
quale poi lega molto, e viene assunta dal prestigioso studio legale Diva & Louf. Inoltre, inizia anche ad approfondire la
conoscenza con un altro avvocato, Daniele Lorenzini, colui che l’ha scartata per
un posto di lavoro nello studio di cui è partner.
A causa dei ritmi frenetici, della vasta quantità di lavoro e di un capo troppo pressante, Sara si ritrova ben presto spaesata e affranta: ma è in questo momento che capisce di dover cambiare, di doversi guardare dentro e di affrontare in modo diverso le difficoltà. E ci pensa una giovane donna, Rosa, incontrata casualmente in un giardino zen, a insegnarle tutto ciò.
Inoltre, l’amore è dietro l’angolo per la nostra protagonista: arrivata a Londra con il cuore spezzato per la fine della sua storia con Luca, Sara rimetterà in gioco il suo cuore grazie a un amore che arriverà inaspettatamente e da chi meno se lo sarebbe aspettato.
La città in cui è ambientato il
libro, Londra, viene ben descritta da Rona Persichetti. È una città che può
dare molto, che ti fa sentire parte del mondo e che è anche multietnica. Londra
permette a chi se lo merita di avere un lavoro all’altezza dei suoi studi e
delle sue capacità; non vige la regola delle conoscenze. Inoltre, è una città indifferente:
non freddezza come si potrebbe pensare, ma più rispetto per la privacy altrui. Certo,
ci sono anche i contro, come la vita molto cara, il caffè con prezzi esagerati
e non buono come il nostro, o il cibo inglese che non può essere proprio
paragonato al nostro.
Vivere all’estero consente anche di guardare l’Italia con uno sguardo diverso: molto spesso viene vista con uno sguardo nostalgico.
Vivere all’estero consente anche di guardare l’Italia con uno sguardo diverso: molto spesso viene vista con uno sguardo nostalgico.
Chocolate & The City non è la classica commedia che regala qualche risata, ma durante
la lettura regala grandi insegnamenti. Grazie agli incontri tra Rosa e Sara, si
dimostra come la risposta a tutto sia dentro di noi: ogni tanto bisogna
prendersi un momento per guardarsi dentro e per riflettere.
«Quando inizierai a rispettare te stessa, gli altri inizieranno a rispettarti. Se non lo farai, consentirai a chiunque di offendere la tua personalità, la tua sensibilità, la tua preparazione e quanto più tollererai tale violenza, tanto più sarà difficile tornare indietro, perché l’inversione di rotta esigerà una tua forza di volontà esponenzialmente superiore. Tu sei la causa del modo in cui vieni trattata e se vuoi che le persone cambino il loro atteggiamento nei tuoi confronti, devi farlo tu per prima.»
E
Sara, nel suo percorso di crescita interiore, riesce passo dopo passo a capire
finalmente chi è davvero.
Rona è riuscita a regalare al suo
pubblico una spassosa commedia romantica, con una protagonista che risulta
subito simpatica grazie alla sua sottile ironia e al suo modo di fare.
Consiglio di leggere Chocolate & The City a tutti coloro che cercano
una storia d’amore che faccia sognare ma che faccia anche divertire. Lettura
perfetta da portare al mare con voi!
«Se vedessi un leone in questo momento, tu cosa faresti?»
Ma ho capito bene? Comincio a pensare che nella mia lovely tazza di tè ci sia della droga.«Non ho capito. Come?»«Ho detto: se adesso vedessi un leone entrare in questa stanza, cosa faresti?»Ma che domanda è?! Non ho più dubbi: questo tizio è davvero un’idiota. Mi è capitato in passato che mi abbiano fatto domande stupide durante i colloqui, ma mai così stupide.
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