Recensione: "L'eco del passato" di Simona Bosco [Review Tour] - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

martedì 9 giugno 2020

Recensione: "L'eco del passato" di Simona Bosco [Review Tour]


L'eco del passato
di Simona Bosco
Leone Editore
416 pagine | 14,90€



Sofia era sotto shock, non per quello che le aveva detto Alex ma per come le appariva distorta la situazione, rispetto ai suoi ricordi. Non riconosceva più l'uomo di cui si era invaghita, né il suo modo di agire; persino i tratti del suo viso ora le apparivano diversi, duri e alterati. Dov'era finito l'uomo garbato che l'aveva conquistata con la sua signorilità? 

Una delle paure più grandi che una persona può avere è quella di innamorarsi di qualcuno che poi si rivela uno stalker, trasformando una storia d'amore in un incubo. Essere vittima di stalking può cambiare profondamente una persona e renderla molto instabile e fragile dal punto di vista psicologico, con tutte le certezze che vanno in frantumi perché ogni attimo viene vissuto con inquietudine. Tutto ciò viene ben rappresentato da Simona Bosco, che ne L'eco del passato descrive perfettamente questa triste situazione. 
 
Protagonista della storia è Sofia, madre di due figlie che si ritrova a dover reinventare la sua vita dopo la scomparsa improvvisa del marito. Dopo aver preso la difficile decisione di ritornare a Milano, in quanto New York ormai ha troppi tristi ricordi per lei, si inizia a dedicare del tutto al lavoro, quasi come se questo fosse l'unico appiglio per non sprofondare. Sofia si dimostra sin da subito una donna coraggiosa, ma con una gran paura a relazionarsi di nuovo perché non vuole più soffrire. 
Fortunatamente non è sola, ha dei genitori fantastici sempre pronti a sostenerla e una migliore amica, Beatrice, che non l'abbandona mai e, anzi, la aiuta a superare il lutto e a tornare a vivere. La sua vita subisce un cambiamento improvviso durante una vacanza a Campiglio, dove conosce il proprietario dell'hotel in cui alloggia, Alex, e se ne innamora. Nella vita di Sofia tutto sembra pian piano rimettersi a posto: ha due figlie che adora, un lavoro che la gratifica e un uomo che sembra amarla davvero. Ma c'è qualcosa che non torna né a Beatrice né al padre di Sofia, ma Sofia è così accecata dall'amore che prova per Alex che non vuole vedere i comportamenti strani dell'uomo. Ben presto, però, piccole verità iniziano a venire a galla e Sofia scopre, suo malgrado, chi è davvero Alex. E da qui inizia a vivere in un vero e proprio incubo, che sembra non avere mai fine perché Alex non è intenzionato a lasciarla andare tanto facilmente. Come può un uomo in apparenza così dolce, essere in realtà un mostro? 

Clara si rese conto che Sofia sapeva essere dura come un diamante, come la definiva Beatrice, e non certo fragile come il cristallo che sembrava. Dolcezza e perentorietà non si escludevano a vicenda, Clara ricevette una significativa lezione di vita.  

La storia inizia subito con ritmi alti: Simona Bosco, nel prologo e nel primo capitolo, ti trascina subito nella terribile condizione in cui si trova a vivere Sofia, ormai provata mentalmente e fisicamente, e costretta sempre a guardarsi intorno. 
Poi la storia subisce un rallentamento e procede con una discreta calma: le doti narrative della Bosco non fanno mai annoiare il lettore e questi capitoli consentono di conoscere bene Sofia e tutto ciò che le ruota attorno. Dopo l'incontro con Alex, cominciano anche i momenti di suspense: 

L'autrice dimostra di avere gran competenza anche nelle descrizioni e di saper delineare perfettamente soprattutto il carattere di Sofia. La donna subisce un brusco cambiamento nel corso della storia, per lei nulla è più come prima. Se dopo la morte del marito era riuscita a reagire, seppur a fatica, nascondendo il suo dolore dietro un sorriso, ora non riesce neanche più a mostrare un sorriso falso. Si ritrova a dover rinunciare nuovamente ad avere una vita sociale, anche se stavolta non per scelta... ma per paura. Diventare invisibile è per lei l'unico modo per non essere trovata da Alex. L'ansia e l'agitazione la tormentano, ma nonostante tutto trova sempre la forza di non lasciarsi andare. In più di una situazione dimostra una gran intelligenza: Sofia è una donna scaltra e il suo buon senso la porta a parlarne con chi le è vicino e a denunciare subito Alex. 

Era convinta che nessuno la capisse e probabilmente aveva ragione. Nessuno può capire se non ci è passato in prima persona, nemmeno la polizia e gli avvocati, nemmeno la tua migliore amica. L'esperienza si acquisisce vivendo, non certo guardando la vita altrui. Lo stalking induce a pianificare ogni cosa, toglie la spontaneità del quotidiano, dell'imprevedibile, fa mancare il respiro e provare panico quando dovrebbero esserci sorrisi, schiaccia contro un muro, mette i paraocchi e induce a guardare chiunque con sospetto. 

E Alex? Lui viene visto solo da fuori, sappiamo solo qualcosa sul suo passato ma nulla di più. E tanto basta a capirlo: il suo personaggio viene messo in antitesi con l'innocenza di Sofia e delle sue vittime. L'egoismo e l'indole violenta di Alex stride con quanto lo circonda. Era così quando era un ragazzo, con un padre che aveva dato tutto per un figlio tutt'altro che riconoscente, ed è così ora, con una Sofia forte e vulnerabile allo stesso tempo ma che sa come comportarsi per non cedere alle sue minacce. 

Nonostante la storia sia narrata in terza persona, l'autrice riesce a dar grande spessore ai pensieri di Sofia. Le sue preoccupazioni, le sue paure sono così ben espresse e descritte da sembrare reali. E la sua vulnerabilità emerge pagina dopo pagina, e si inizia a provare empatia per questa donna ormai segnata profondamente. 
L'autrice ha saputo affrontare un tema delicato in modo non troppo pesante: solitamente questi argomenti non sono facili da trattare e ancor meno da raccontare in un romanzo. La Bosco riesce ad avere la giusta delicatezza per mostrare al lettore ciò che accade quando si è vittima di stalking, cosa si prova e quanto sia poi difficile uscire da quella sensazione di costante inquietudine. E ciò non sconvolge solo la vittima, ma anche tutta la sua famiglia che potrebbe essere in pericolo tanto quanto lei. 

Sofia è un personaggio che bisogna tenere sempre a mente, e da lei possiamo trarre un importante insegnamento: non dobbiamo mai tacere di fronte alle prepotenze e alle ingiustizie degli uomini, dobbiamo parlarne e denunciare tutto. Ogni donna deve saper tirare fuori il coraggio che le serve per non farsi mai mettere i piedi in testa: l'amore per se stessi, e per la propria famiglia, deve essere un concetto da aver sempre presente. 
Mai farsi manipolare da un uomo! 

Siamo abituati a vedere certe situazioni dall'esterno, dallo schermo di un televisore che manda in onda un qualsiasi telegiornale, pensiamo di essere immuni da alcune cose; anche Sofia lo pensava e, innanzitutto, dovette ammettere a se stessa che cosa le stava accadendo. Non farlo l'avrebbe portata a sottovalutare la situazione e impedito di chiedere e ottenere l'aiuto necessario. Nonostante l'apparente forza che gli altri vedevano in lei che in qualche modo evidentemente le apparteneva, visto quanto era riuscita a macchinare quando si era trovata in difficoltà in metro, Sofia stava cedendo. 

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