Recensione: "Raccontami di te" di Federico Floris - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

lunedì 11 gennaio 2021

Recensione: "Raccontami di te" di Federico Floris

 

Raccontami di te 
di Federico Floris 
BookRoad
160 pagine | 12,90€

 Il protagonista di questa storia è un uomo come tutti noi. Una persona la cui interiorità è stata plasmata dal passato; un vissuto che, ora, si fa di nuovo vivo per presentare il conto. Per affrontare i fantasmi dell’anima, bisogna parlare: con se stessi, tramite una penna e un foglio bianco, o con qualcun altro. E proprio le sedute con uno psicologo sono il filo che conduce attraverso il periodo sereno dell’infanzia, i traumi e le difficoltà dell’adolescenza, il desiderio di appartenenza, il rifiuto, l’affetto e l’identità: le tappe fondamentali della vita, fino alla scoperta di se stessi. Il racconto del protagonista, specchio in cui ognuno può riflettersi, porterà a galla ricordi sopiti, in un’alternanza tra passato e presente che lascerà fiorire la speranza nel futuro.




Perché sei sempre stato imbronciato. Queste parole mi riportano immediatamente indietro di anni come se, sfogliando nella galleria delle foto, il mouse si fermasse a cliccare sulla cartella 0-6 anni. Non so cosa rispondere. La malinconia è sempre stata la mia compagna di vita, ma non mi ha mai difeso né si è presa cura di me. 

Parlare di se stessi non è sempre così facile. Soprattutto quando, proprio con se stessi, non si sta bene perché si soffre di un qualsiasi male, come la malinconia. 


La malinconia è uno di quegli stati d’animo che porta l’essere umano a rassegnarsi di fronte a qualsiasi cosa, a sentirsi impotente e scoraggiato. È un’emozione che non va sottovalutata, perché nella sua forma più grave può portare anche alla depressione. 

 La malinconia, nella sua forma più grave, può diventare una vera e propria malattia: è un male che si insinua dentro, che ti logora pian piano e che ti porta a non vivere più tranquillo. A volte è così difficile accettare che c’è qualcosa che non va, ma prima o poi arriva il momento in cui ci si rende conto che da soli non si è grado di salvarsi e c’è bisogno dell’aiuto di qualcun altro. In particolar modo quando si rischia di rovinare il rapporto con quello che è il tuo compagno di vita. 


In Raccontami di te Federico Floris affronta bene questo argomento: quando la malinconia arriva a consumare dentro il protagonista, a togliergli qualsiasi entusiasmo, è costretto a chiamare uno psicologo e farsi aiutare. Perché da soli non se ne esce e perché c’è in ballo quanto di più importante lui ha, e non può rischiare di perdere il suo fidanzato. 


Andare dallo psicologo per lui sarà una sfida: non crede che questo possa aiutarlo davvero. Ma è proprio qui che si sbaglia, perché pian piano inizierà a scavare nei suoi ricordi, a chiedersi quando la malinconia sia entrata a far parte della sua vita. Si lascerà andare ai momenti felici di quando era bambino, ma anche a quei momenti in cui ha avuto paura. Raccontami di te è un viaggio dentro se stessi: un viaggio tutt’altro che facile, perché il protagonista deve raccontare tutto senza filtri per capire cosa lo ha segnato veramente, cosa lo ha reso così ora. Quando questa maledetta malinconia è diventata sua compagna? 

Il passato è ciò che segna il presente: noi siamo ciò che abbiamo vissuto. Quanto fatto sin da piccoli ci porta a diventare determinate persone e ad avere determinati pensieri. Ma non è così semplice accettare il passato e raccontare tutto: si tende a nascondere, quasi a voler dimenticare i ricordi più brutti. E quando il protagonista capirà ciò, si lascerà andare fino a riuscire a raccontare di lui. Ogni cosa, sin dall’infanzia. 


Raccontami di te è la storia di una rivalsa, la storia di chi riesce a riprendere in mano la sua vita nonostante gli stia scivolando tra le dita e riesce a liberarsi di quei mostri che lo tormentavano. 

L’autore attraverso le sue parole ti fa capire che non devi vergognarti di ciò che sei stato e di ciò che hai vissuto. Il passato farà sempre parte di noi e non va mai, e poi mai, alterato nei propri ricordi e nei propri racconti. Anzi, va preso come monito per il futuro per capire dove abbiamo sbagliato e come possiamo rimediare per vivere un presente migliore e, soprattutto, cercare di essere felici. 

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