Perché sei sempre stato imbronciato. Queste parole mi riportano immediatamente indietro di anni come se, sfogliando nella galleria delle foto, il mouse si fermasse a cliccare sulla cartella 0-6 anni. Non so cosa rispondere. La malinconia è sempre stata la mia compagna di vita, ma non mi ha mai difeso né si è presa cura di me.
Parlare di se stessi non è sempre così facile. Soprattutto quando, proprio con se stessi, non si sta bene perché si soffre di un qualsiasi male, come la malinconia.
La malinconia è uno di quegli stati d’animo che porta l’essere umano a rassegnarsi di fronte a qualsiasi cosa, a sentirsi impotente e scoraggiato. È un’emozione che non va sottovalutata, perché nella sua forma più grave può portare anche alla depressione.
La malinconia, nella sua forma più grave, può diventare una vera e propria malattia: è un male che si insinua dentro, che ti logora pian piano e che ti porta a non vivere più tranquillo. A volte è così difficile accettare che c’è qualcosa che non va, ma prima o poi arriva il momento in cui ci si rende conto che da soli non si è grado di salvarsi e c’è bisogno dell’aiuto di qualcun altro. In particolar modo quando si rischia di rovinare il rapporto con quello che è il tuo compagno di vita.
In Raccontami di te Federico Floris affronta bene questo argomento: quando la malinconia arriva a consumare dentro il protagonista, a togliergli qualsiasi entusiasmo, è costretto a chiamare uno psicologo e farsi aiutare. Perché da soli non se ne esce e perché c’è in ballo quanto di più importante lui ha, e non può rischiare di perdere il suo fidanzato.
Andare dallo psicologo per lui sarà una sfida: non crede che questo possa aiutarlo davvero. Ma è proprio qui che si sbaglia, perché pian piano inizierà a scavare nei suoi ricordi, a chiedersi quando la malinconia sia entrata a far parte della sua vita. Si lascerà andare ai momenti felici di quando era bambino, ma anche a quei momenti in cui ha avuto paura. Raccontami di te è un viaggio dentro se stessi: un viaggio tutt’altro che facile, perché il protagonista deve raccontare tutto senza filtri per capire cosa lo ha segnato veramente, cosa lo ha reso così ora. Quando questa maledetta malinconia è diventata sua compagna?
Il passato è ciò che segna il presente: noi siamo ciò che abbiamo vissuto. Quanto fatto sin da piccoli ci porta a diventare determinate persone e ad avere determinati pensieri. Ma non è così semplice accettare il passato e raccontare tutto: si tende a nascondere, quasi a voler dimenticare i ricordi più brutti. E quando il protagonista capirà ciò, si lascerà andare fino a riuscire a raccontare di lui. Ogni cosa, sin dall’infanzia.
Raccontami di te è la storia di una rivalsa, la storia di chi riesce a riprendere in mano la sua vita nonostante gli stia scivolando tra le dita e riesce a liberarsi di quei mostri che lo tormentavano.
L’autore attraverso le sue parole ti fa capire che non devi vergognarti di ciò che sei stato e di ciò che hai vissuto. Il passato farà sempre parte di noi e non va mai, e poi mai, alterato nei propri ricordi e nei propri racconti. Anzi, va preso come monito per il futuro per capire dove abbiamo sbagliato e come possiamo rimediare per vivere un presente migliore e, soprattutto, cercare di essere felici.
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