L'ala dell'uomo ape
di Maurizio Germani
Leone Editore
288 pagine | 14,90€
Milano, 1969. Betty ha ventidue anni e vive sulle sponde del Naviglio. Alle sue spalle ha un passato difficile, i cui fantasmi non hanno ancora smesso di tormentarla. Ora la sua vita è del tutto diversa da quella che vorrebbe. Suo marito, il gelataio Ettore, non vede di buon occhio la sua passione per la musica e il canto; vuole una moglie che stia in casa e la costringe a un’esistenza di privazioni. Ma il mondo attorno a loro sta cambiando e, mentre l’Italia è scossa dalle proteste sociali e dal terrorismo, Betty è pronta a tutto per trasformare i suoi sogni in realtà.
«Ho già provato a dirgli che voglio guadagnare qualcosa anch'io, ma niente. "In questa famiglia c'è bisogno di una donna che tenga in ordine le cose e che resti a casa a fare i mestieri!". Se gli succede qualcosa, io resto sola come un cane. Senza un lavoro e con un affitto da pagare rischio di finire per la strada a cercare la carità come la Giuspina.» «Quei discorsi lì, digli di lasciarli a suo nonno, che i tempi son cambiati.»
1969, Milano.
Betty è una ragazza come tante, con tanti sogni e tante aspettative per il futuro. Il suo sogno più grande è sempre stato quello di poter cantare, ma la sua famiglia non è dello stesso parere. Quando conosce Ettore, uomo molto più grande di lei che di mestiere fa il gelataio, pensa finalmente di poter dare una svolta alla sua vita. Ma, purtroppo per Betty, non sarà così. La vita con Ettore si rivela tutt'altro che entusiasmante, lui è dedito solo al lavoro e vorrebbe che Betty si dedicasse esclusivamente alla casa. Ma la giovane ragazza non è dello stesso parere: lei cerca indipendenza, cerca un lavoro con il quale poter vivere una vita migliore a livello economico. Tutte cose che il marito Ettore non accetta, finché non è costretto a concedere a Betty il permesso di andare a lavorare presso la casa di una signora. Betty spera così finalmente di poter vivere in modo diverso... ma non sarà tutto così semplice.
Maurizio Germani, con uno stile fluido e scorrevole, è riuscito a dar vita a una trama ben strutturata, con personaggi delineati perfettamente.
Betty è una giovane ragazza dal carattere molto forte, coraggiosa, determinata a raggiungere ciò che più desidera. Non ci sta a rivestire il ruolo di casalinga perfetta, e fa di tutto per uscire da quello schema prestabilito da una società fin troppo arretrata. Lotta, ci prova, qualche volta cade e commette anche alcuni errori… ma tutto ciò la rende ancora di più un personaggio reale.
Perché Betty, così come gli altri personaggi che incontriamo, ci viene mostrata anche e soprattutto nei suoi punti deboli. Betty è un personaggio che ti entra nel cuore, per la quale provi subito una certa simpatia.
Nel corso della storia conosciamo anche il suo passato, tutt'altro che facile. Sin da piccola si è dovuta scontrare con la vita vera, quella vita che non fa sconti a nessuno e si rivela sin da subito meschina. Betty, nonostante i fantasmi del passato continuino a tormentarla, prova a ottenere una vita migliore in tutti i modi e a liberarsi di quella vita che le hanno sempre imposto gli altri. Ma spesso paga caro questa sua esuberanza, percorrendo strade da cui è difficile uscirne indenni.
Nel cassetto conservava i testi di una ventina di canzoni che aveva scritto a sedici anni. Non le piacevano più, li trovava infantili, ma non riusciva a liberarsene; così restavano sempre là dentro, pronti a saltar fuori per ricordarle che quella che stava vivendo non era la sua vita, ma quella che altri avevano tracciato per lei, e alla quale lei si arrendeva per paura, soffocando dentro di sé gli uragani che flagellavano i suoi cieli.
Attraverso la sua figura viene trattato un tema ancora molto attuale, quello del ruolo della donna all'interno della società (qui trovate un approfondimento). L’Italia di fine anni ’60 è ancora un Paese molto arretrato sotto questo punto di vista: nonostante la donna inizi a rivendicare alcuni diritti, prevale ancora l’idea che il suo compito sia solo quello di curare la casa e i figli. È l’uomo a dover lavorare, è lui che decide qualunque cosa.
La persona di Betty rappresenta le donne non solo la donna di quegli anni, ma le donne di ogni epoca e anche della nostra: pur vivendo in una società evoluta, purtroppo non mancano idee antiquate sulla condizione femminile.
Maurizio Germani riesce dunque a dipingere un quadro dettagliato di quella che era la società di quell'epoca. Un periodo in bilico tra conservazione e innovazione, nel quale non tutti sono disposti ancora ad accettare quella modernizzazione verso cui si sta andando incontro.
Il finale, a parer mio, è ciò che regala al romanzo quel tocco in più. Un finale inaspettato, che stupisce e spiazza il lettore. Non appena si gira l’ultima pagina, si viene pervasi da una sensazione di malinconia.
Un romanzo noir che consiglio di leggere a chi cerca una storia di una donna forte che prova a far sentire la propria voce in una società ancora troppo tradizionalista.
Q
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