IN SCENA FINO AL 3 OTTOBRE 2021
FALSTAFF E LE ALLEGRE COMARI DI WINDORS
di William Shakespeare
Regia di Marco Carniti
Traduzione e adattamento di Marco Carniti
Prodotto da Politeama s.r.l.
Le allegre comari di Windsor è una commedia in cinque atti di William Shakespeare, la cui data di stesura non è certa e potrebbe essere collocata tra il 1599 e il 1601, anche se tradizionalmente la si antepone al 1597.
L’opera è stata composta per volere della regina Elisabetta, che aveva il desiderio di rivedere sul palcoscenico uno dei personaggi che aveva più amato nell’Enrico IV e Enrico V, sir John Falstaff. Shakespeare ha così composto questa commedia in soli quattordici giorni, ripresa dal regista Marco Carniti che ha riadattato questo testo per dar vita a Falstaff e le allegre comari di Windsor, che ha debuttato al Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti il 17 settembre.
In questo riadattamento, vengono anche inserite parti dell’Enrico IV e dell’Enrico V per far sì che lo spettatore conosca più a fondo il personaggio di Falstaff. Un esempio è il monologo iniziale dell’Enrico VI della Fama, in cui si parla di un mondo nel quale dominano false notizie e false calunnie.
Sir Falstaff, rimasto senza soldi. decide di corteggiare due ricche donne sposate, madame Page e madame Ford, scrivendo loro una lettera uguale. Le due donne scoprono ben presto l’inganno e decidono di vendicarsi. Provvidenziale è l’aiuto di madame Quickly, che riveste un ruolo importante nel progettare il loro piano. Inizia così un crescente gioco di derisione, inganni ed equivoci nel quale Falstaff piomba a sua insaputa, fino alla grande beffa finale nella quale vengono coinvolti anche i due mariti delle due donne.
Gli attori sono tutti molto bravi e dimostrano di avere gran sintonia tra loro e un gran talento, dando vita ai personaggi shakespeariani in modo magistrale. Menzione di merito per Patrizio Ciglione, che interpreta madame Quickly, per la sua interpretazione in un ruolo femminile riuscita perfettamente.
Ad accompagnare gli attori ci sono suoni e musiche di sottofondo che rendono lo spettacolo ancora più coinvolgente. Bellissimi anche i costumi di scena, che rimandano al teatro elisabettiano.
Le risate sono assicurate, ma ciò che vuole trasmettere questa commedia è molto di più.
L’intento del regista è infatti quella di evidenziare come il nostro sia un mondo fatto di beffe e imbrogli. E si può spiegare bene questo concetto riportando proprio le parole del regista:
Perché Falstaff oggi ? Oggi più che mai ci sentiamo tutti presi in giro da qualcuno o da qualche entità. E Falstaff e la sua ‘armata Brancaleone’ rappresentano quello che noi siamo. Perché oggi è l’epoca dei “tutti gabbati “. E alla fine ‘Allegri’ sono gli spiriti ma ‘Tristi’ i risultati. E Falstaff diventa così esempio di decadenza fisica e morale dell’ uomo, visto come pagliaccio per il mondo. In un mondo che è già pagliaccio.
Inoltre, l’inizio della rappresentazione mostra una volontà da parte degli attori di riprendersi quegli spazi che gli sono stati negati per tanto tempo, a causa della pandemia.
Lo spettacolo, infatti, non inizia in modo consueto. Gli attori, anziché trovarsi sul palcoscenico, irrompono nel teatro cantando l’inno nazionale.
Al Gigi Proietti Globe Theatre Silvano Toti troverete in scena fino al 3 ottobre 2021 Falstaff e le allegre comari di Windsor, una commedia che merita di essere vista.
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