Il mistero della contessa Manna
di Nicola Lupi
BookRoad
240 pagine | 13,90€
È una notte d’estate quando, nei pressi dell’antico cimitero della Pieve di Grumone, nel mezzo della campagna cremonese, viene trovato il cadavere della giovane e bellissima Maria Visconti, abbandonato in un campo di erba medica e martoriato dai colpi degli zoccoli di un cavallo.
La comunità del paese è sconvolta dall’accaduto e il maresciallo Antonio Mancino è incaricato delle indagini sull’efferato omicidio. A rendere il caso ancora più complesso e inquietante, vi è il fatto che il corpo si trova proprio nel luogo in cui gli abitanti del paese affermano di aver visto il fantasma della contessa Manna, che nell’Ottocento fu la proprietaria della vicina villa Manna Roncadelli. Il suo fantasma, tormentato da un tragico e misterioso avvenimento, apparirebbe nelle notti senza luna, aggirandosi nei pressi del cimitero sulla sua carrozza trainata da quattro cavalli neri.
Il maresciallo dovrà risolvere un enigma che lega il presente con il passato, scavando con ostinazione nel torbido vissuto che il rancore ha fatto sedimentare lungo le rive del fiume Oglio.
Si chiamava Maria Visconti e la sua vita s’interruppecosì, senza alcun senso, a ventidue anni, spezzata ancora prima che potesse immaginare quale direzione avrebbe potuto prendere. Proprio quando le speranze fumose dell’adolescenza iniziavano appena a imboccare il ripido sentiero della concretezza. Era un fiore colto appena sbocciato e distrutto prima di poterne ricordare il profumo, ammirarne il colore, sfiorarne i petali setosi.
Quando viene ritrovato il corpo senza vita della giovane Maria Visconti, tutto il paese ne resta sconvolto. Maria era una così brava ragazza, perfetta in tutto, docile, da non meritare quella fine tragica e così dolorosa. Il suo cadavere, infatti, riporta segni di zoccoli di un cavallo.
Ma chi ha potuto ucciderla così barbaramente? E a che scopo? E come può un cavallo essere tanto feroce? Sono queste le domande che si ripete Antonio Mancino, comandante della stazione dei carabinieri di Robecco d’Oglio, che si ritrova a dover indagare su questo omicidio.
Quando la soluzione sembra a portata di mano e il colpevole trovato, iniziano a venir fuori altri dettagli che portano Mancino a un’indagine ancora più serrata, perché in realtà il colpevole potrebbe essere ancora in giro.
A rendere ancora più complicate le ricerche di Mancino, c’è una leggenda che sembra legata proprio a questa misteriosa morte, quella della contessa Manna. Si dice che il suo fantasma nelle notti senza luna appaia con la sua carrozza trainata da quattro cavalli neri e che giri nelle vicinanze del cimitero alla ricerca del suo amore perduto, il pittore Giacomo Rizzo.
Seppur inizialmente titubante, Mancino inizia una doppia indagine che lo porterà a scoprire cosa lega Maria Visconti alla contessa Manna, e a capire qualcosa di più sul conto di questa contessa e del suo amante segreto, aiutato anche da altri due personaggi secondari Achille e suo nipote Luigi, che ricercano tra vecchi documenti qualcosa di più sulla contessa.
Nonostante sia solo una diceria, questa leggenda si rivelerà importante per le ricerche di Mancino. E sta a lui comprendere quanto ci sia di veritiero e quanto di fantasioso in questo fatto tramandato negli anni.
Nel corso della sua inchiesta, Mancino incontra molti personaggi che hanno avuto a che fare con Maria. Tutti la conoscevano, chi più e chi meno, e tutti potrebbero essere ritenuti colpevoli a un primo giudizio.
Nicola Lupi ha saputo dar vita a una trama intrigante, una storia che intreccia presente e passato in un vortice di eventi che pian piano si vanno a incastrare tra loro come pezzi di un puzzle.
Il lettore viene catapultato subito nel pieno della storia e la sua attenzione viene stuzzicata su due binari, quello di scoprire non solo il movente e l’omicida, ma anche il legame tra l’assassinio e la leggenda.
E a volte, non sempre è tutto come appare o come viene raccontato...
Inoltre, l’autore regala particolareggiate descrizioni che rendono il romanzo ancora più interessante.
Il mistero della contessa Manna è un giallo diverso dal solito, nel quale si intrecciano sentimenti, passioni, vendette e anche elementi più gotici.
Il finale dà al romanzo quel tocco in più: qui l'autore riesce magistralmente a intrecciare la storia di quanto accaduto alla leggenda narrata, descrivendo la scena così bene da sembrare quasi reale.
Racconta una leggenda, tramandata ai nipoti delle vecchie zie, che nell’oscurità, quanto ranocchie e gufi ammutoliscono nell’attesa della mezzanotte, appaiano all’improvviso, squarciando il buio più profondo, i cavalli neri del tiro a quattro della carrozza della Contessa Manna. Mandano fiamme dalle narici ardenti e scintille si sprigionano dalle ruote cerchiate di balenante acciaio. Spettacolo terrificante e magico!
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