Intervista a Roberta Tomei, autrice del romanzo Paura di toccarti - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

giovedì 7 novembre 2024

Intervista a Roberta Tomei, autrice del romanzo Paura di toccarti

 L’ospite di oggi è Roberta Tomei, autrice del romanzo Paura di toccarti



Il trauma subito da giovane Lara ha un impatto significativo sulla sua capacità di fidarsi degli uomini e di relazionarsi agli altri. Qual è stato il processo creativo che ti ha portata a sviluppare questo personaggio e la sua storia? Quanto è stato difficile delineare Lara? 

 Devo essere sincera: non c'è stato un vero e proprio processo creativo, mi spiego meglio, eravamo chiusi in casa per il covid, io leggo molto, invece di leggere ho iniziato a scrivere, tutti i giorni. Ogni volta iniziavo la lettura di quello che avevo scritto il giorno prima e senza smettere iniziavo a scrivere. Non è stato difficile delineare Lara, ma solo perché è così che credo debba reagire una donna. 


La relazione tra Lara e Dominick è complessa, segnata da avvicinamenti difficili e improvvisi allontanamenti. Qual è stata la sfida più grande nel raccontare una storia d’amore così tormentata e, allo stesso tempo, ricca di speranze? Ci sono stati degli esempi o delle storie che ti hanno ispirato nella costruzione della loro dinamica?

La storia di Lara e Dominick è ricca di accadimenti, perché penso che nella vita reale non è una semplice questione che deve essere “aggiustata” per risolvere il tutto, ma tante e tutte di uguale importanza, nel bene e nel male. Non mi sono ispirata a nessuna storia, è tutto frutto della mia immaginazione e dello stato d'animo in cui mi trovavo, quando scrivevo. 


Il romanzo tocca temi delicati come lo stupro e la sfiducia negli altri, soprattutto negli uomini. Come autrice, hai dovuto fare delle ricerche particolari per trattare questi argomenti in modo autentico e rispettoso?

Sono temi delicati, ma non ho fatto nessuna ricerca, ho un vissuto molto forte alle spalle (ma non ho provato questa atrocità per mia fortuna) per questo mi reputo una persona che a livello psicologico è più sensibile della maggioranza e penso di essere riuscita a far sembrare il personaggio di Lara molto reale ma anche rispettoso. 


C’è stato un momento in cui hai dovuto modificare la direzione della trama o dei personaggi durante il processo di scrittura? O avevi in mente una scaletta ben precisa che hai seguito dall’inizio alla fine? 

 Non ho seguito nessuna scaletta (lo so che non è consigliato). Ho scritto ciò che diceva il cuore in quel momento. Dico sempre che se avessi scritto una determinata scena in un giorno diverso, sarebbe stata tutta un'altra storia. 


Oltre a Lara e Dominick, ci sono diversi personaggi secondari che arricchiscono la storia. Quanto c’è di te in loro? Ti identifichi in qualcuno di questi personaggi in particolare o hai una predilezione per qualcuno di loro? 

In ognuno di loro, c'è qualcosa di me: Sara, è l'amica che sono, con quelle poche amiche che ho. Andrea è il saper chiedere scusa (che è uno dei miei principi fondamentali di vita, che so di aver trasmesso ai miei figli). Marco è il mio modo equilibrato di aggiustare le cose.    


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